Prodotto: Volume Edizioni: Inail – 2019
Guida operativa sul diritto di accesso è destinata a tutte le figure professionali Inail
La guida operativa sul diritto di accesso è destinata a tutte le figure professionali Inail impegnate quotidianamente nella non semplice gestione delle istanze di accesso agli atti.
La pubblicazione è stata concepita come lettura guidata alle principali questioni controverse che attengono alla materia in analisi con lo scopo di offrire elementi utili alla definizione dei casi pratici alle medesime questioni riconducibili.
Pubblicazione realizzata da Inail Servizio ispettorato e sicurezza.
Il differente obiettivo che, istituzionalmente, muove la P.A. e il privato consente di comprendere la ragione per la quale il rapporto che lega tali soggetti sia stato, per lunghissimo tempo, considerato sbilanciato e asimmetrico, in ciò distinguendosi da quello che riguarda una o più parti private, collocate come sono esse, almeno di regola, in una posizione paritaria.
Nell’orizzonte italiano la prima voce che si levò autorevolmente per reagire a questa impostazione fu quella di Filippo Turati, la nota immagine evocata dal quale (necessità di una Pubblica Amministrazione come “casa di vetro”) è ancora utile, a distanza di oltre un secolo, per una corretta definizione del concetto di trasparenza amministrativa. All’interno di quella “casa” che è la P.A. tutto deve essere costantemente visibile e, d’altro canto, la visibilità dell’agire amministrativo, garantita dalla trasparenza, non è finalizzata semplicemente ad assicurare l’osservazione dell’attività delle amministrazioni pubbliche e ai dati della P.A., ma diviene strumento di democrazia partecipativa, in virtù del quale il cittadino acquisisce consapevolezza e partecipa alla elaborazione delle politiche pubbliche. Il cammino per giungere a questo risultato è stato lungo e tortuoso.
Dopo l’invocazione di Turati, e concluso il ventennio fascista, il tema fu riproposto davanti all’Assemblea costituente, alla quale fu segnalata la necessità di affermare “il diritto del cittadino di avere visione e copia degli atti amministrativi” al fine di combattere “il mal vezzo esistente nell’amministrazione di ostacolare tale conoscenza”.
Ma la trasparenza non entrò esplicitamente nella Costituzione. Frattanto, l’esigenza di affermare un diritto di accesso come principale strumento di realizzazione di un diritto all’informazione, concepito come diritto di libertà, diventava sempre più viva e, in tal senso, la Commissione parlamentare per le riforme istituzionali propose, nel 1985, l’introduzione nella Costituzione di una norma che disciplinasse un diritto all’informazione e all’accesso ai documenti amministrativi.