Le tecnologie additive (cosiddette stampanti 3D) si stanno sempre più diffondendo anche nel settore manifatturiero.
LA SICUREZZA NELLE TECNOLOGIE ADDITIVE PER METALLI
Il lavoro pubblicato ha l’obiettivo di fornire un riferimento per l’individuazione e la caratterizzazione dei pericoli specifici presenti nelle attrezzature che adottano la tecnologia Powder Bed Fusion/sintering laser o a fascio di elettroni.
Le stampanti 3D inserite in luoghi di lavoro rientrano infatti nel campo di applicazione del d.lgs. 81/08 e s.m.i. che individua, in merito all’uso di attrezzature di lavoro e alla sicurezza dei luoghi di lavoro, specifiche figure e ruoli per l’espletamento di attività volte ad assicurare e mantenere un adeguato livello di sicurezza.
Fusione o sinterizzazione a letto di polvere Linee di indirizzo
Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici
Le tecnologie additive si stanno sempre più diffondendo anche nel settore manifatturiero ed in particolare nella lavorazione di materiali di difficile fusibilità (leghe per alta temperatura, compositi metalloceramici), comportando la riduzione di scarti e sfridi di lavorazione e il miglioramento dei processi industriali.
Questa connotazione fortemente “manifatturiera” contraddistingue le tecnologie additive oggetto del presente documento da quelle legate essenzialmente al mondo dei “maker” e degli “artigiani digitali” per applicazioni di natura ludica e di personal manufacturing condotte a livello domestico o similare, comunemente denominate “stampanti 3D”.
Le macchine che impiegano nei loro processi questa nuova tecnologia, annoverata peraltro tra le tecnologie abilitanti del Piano Nazionale Industria 4.01 , sono inserite in luoghi di lavoro e pertanto rientrano nel campo di applicazione del panorama giuridico normativo afferente la salute e sicurezza sul lavoro ovvero del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modifiche e integrazioni, di seguito d.lgs. 81/2008.
Quest’ultimo individua, in merito all’uso di attrezzature di lavoro e alla sicurezza dei luoghi di lavoro, specifiche figure e ruoli (responsabilità) per l’espletamento di attività volte ad assicurare e mantenere un adeguato livello di sicurezza per gli operatori delle attrezzature e per gli altri lavoratori. Per poter assicurare quanto richiesto è fondamentale conoscere i pericoli che caratterizzano le attrezzature, valutarne i rischi nonché le possibili misure tecnico-organizzative adottabili.
In tal senso mentre per moltissime attrezzature sono disponibili norme tecniche armonizzate di tipo C2 alla direttiva macchine, per quelle che impiegano tecnologie additive ad oggi non risultano disponibili norme tecniche di riferimento. D’altra parte si evidenzia che in ambito ISO il comitato TC 261 Additive Manufacturing (AM) ha in programma di realizzare un gruppo di norme nel campo dell’AM aventi come campo di applicazione i relativi processi, le catene di processo (hardware e software), le procedure di test, i parametri di qualità e gli accordi di fornitura.
Il documento, destinato in particolare al settore dell’industria metalmeccanica, è stato realizzato tenendo conto sia della legislazione vigente (in particolare il d.lgs. 81/2008 e s.m.i. e il d.lgs. 17/2010, decreto di attuazione della direttiva macchine) sia delle norme tecniche di sicurezza generiche, ad esempio norme di tipo B.