Come si cambia…per non morire
Si continua a morire sul posto di lavoro. La ripresa sembra caratterizzata da un aumento degli incidenti. Come se tutte le norme sulla sicurezza fossero state dimenticate. Mancanza di controlli, denunciano i sindacati di tutta Italia. E mancanza di adeguata formazione.
Come se non bastasse anche la lotta all’emersione del lavoro nero stenta a decollare. La regolarizzazione degli immigrati è ancora all’anno zero. Così chi ha bisogno di manodopera a basso costo assume in nero, senza garanzie e senza tutele. Figuriamoci se bada alla sicurezza. A dirlo sono i numeri. Ve ne presentiamo alcuni che danno un quadro di un paese in forte arretrato. Un paese che ha bisogno di crescere sì, ma non sulla pe4lle dei lavoratori.
Altro argomento controverso ma che rientra nel quadro della sicurezza è l’obbligo di green pass. Dal 15 ottobre per poter accedere a qualsiasi luogo di lavoro sarà obbligatorio. Una spinta, secondo il presidente Draghi, verso la vaccinazione per chi, finora, ancora non si è deciso. Anche perché l’unico modo di evitare il vaccino e poter continuare a lavorare sarà farsi tamponi in continuazione, con tutte le conseguenze sia di stress che di costi.
Pur se calmierati – e non ancora ovunque – partiranno dai 15 euro e saranno a carico dei lavoratori, oppure, se interverranno accordi con gli enti bilaterali, verranno inseriti in questi.
In itinere anche la riforma fiscale che dovrebbe finalmente distinguere solo due tipi di tassazione in base al reddito.
Ancora la discussione è in corso. Questi sono solo alcuni degli argomenti che vi proponiamo nel numero 35. Buona Lettura
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