LA COGENERAZIONE E LA TRIGENERAZIONE NEL SETTORE RURALE
INNOVAZIONI IMPIANTISTICHE
L’unione Europea si trova di fronte a sfide senza precedenti: l’efficienza energetica costituisce un valido strumento per affrontare tale sfide.
La strategia europea 2020 è il programma delrUE per la crescita e l’occupazione per il decennio in corso e prevede un obiettivo inerente cambiamenti climatici ed energia, in particolare:
– ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990;
– ricavare il 20% del fabbisogno di energia da fonti rinnovabili;
– aumentare del 20% l’efficienza energetica.
In questo contesto la cogenerazione presenta significative possibilità di risparmio di energia primaria ancora largamente inutilizzate nell’Unione. Tale innovazione impiantistica permette, infatti, di incrementare il rendimento energetico, aumentando la competitività delle imprese e allo stesso tempo riducendo remissione dei gas climalteranti, conformemente al protocollo di Kyoto.
L’Inali in particolare ha affrontato lo studio degli impianti cogenerativi con riferimento alle attività istituzionali inerenti il d.m. 01/12/1975, definendo nella Raccolta R ed. 2009 le caratteristiche e i requisiti funzionali che detti impianto devono presentare.
Negli ultimi anni si sta diffondendo anche la tecnologia trigenerativa, nella quale i prodotti sono calore, elettricità e freddo. La trasformazione dell’energia termica in energia frigorifera avviene tramite la realizzazione di un ciclo frigorifero ad assorbimento, il cui funzionamento si basa sullo sfruttamento del vapore residuo.
Sulla linea del processo trigenerativo, si è evoluta la tecnologia quadrigenerativa, ossia la produzione combinata di elettricità, calore, freddo e acqua potabile tramite un processo di desalinizzazione dell’acqua marina. Un esempio in Italia della quadrigenerazione, si è avuto nel comparto beverage (sport e energy drink), settore in netta crescita nel nostro Paese.