studio realizzato da Fondazione Bruno Kessler, Istituto superiore di sanità e Inail, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National
Covid-19 le riaperture sono rischiose anche con Rt minore di 1
Quando l’incidenza delle infezioni da Sars-CoV-2 è ancora alta, allentare le restrizioni può portare a un rapido nuovo picco dei casi, e quindi dei ricoveri, anche se l’indice Rt, che misura la contagiosità del virus, è inferiore a 1.
Lo dimostra uno studio dei ricercatori di Fondazione Bruno Kessler (FBK), Istituto Superiore di Sanità (Iss) e Inail, pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States (Pnas). Nello studio, basato sui dati della “prima ondata” dell’epidemia da Covid-19, è stato usato un modello di trasmissione del virus per stimare l’impatto di diverse strategie di mitigazione, introducendo anche la stima del rischio nei diversi settori produttivi in maniera innovativa.
I risultati di questa ricerca sono stati utilizzati per definire i possibili scenari a seguito delle riaperture della fase 2 e scenari e interventi nella fase autunnale.
Dopo il blocco nazionale imposto l’11 marzo 2020, il governo italiano ha gradualmente ripreso le attività economiche e sociali sospese dal 4 maggio, mantenendo la chiusura delle scuole fino al 14 settembre.
Utilizziamo un modello di sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS -CoV-2) trasmissione per stimare l’impatto sulla salute delle diverse strategie di uscita.
La strategia adottata in Italia ha mantenuto il numero di riproduzione R ta valori prossimi all’1 fino a fine settembre, con marginali differenze regionali. Sulla base della trasmissibilità stimata dopo il blocco, la riapertura dei luoghi di lavoro in attività industriali selezionate potrebbe aver avuto un impatto minore sulla trasmissibilità.
La riapertura dei livelli di istruzione a maggio fino alle scuole secondarie potrebbe aver influenzato solo marginalmente la trasmissibilità della SARS-CoV-2; tuttavia, l’inclusione delle scuole superiori potrebbe aver determinato un notevole aumento del carico di malattia. Una riapertura anticipata avrebbe comportato un’incidenza di ospedalizzazione sproporzionatamente maggiore. Dati i contatti con la comunità a settembre, prevediamo una grande seconda ondata associata alla riapertura della scuola in autunno.
Analizziamo retrospettivamente le dinamiche del COVID-19 dall’emergenza dell’epidemia in Italia fino al 30 settembre 2020 attraverso un modello SIR (Susceptible-Infectious-Recovered) strutturato per età della sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2) trasmissione calibrata sui ricoveri ospedalieri giornalieri con diagnosi COVID-19 registrata nel periodo considerato.
Lo scopo di questo lavoro è valutare l’impatto sulla salute della revoca del blocco in Italia, fornendo scenari controfattuali su tempi alternativi di riapertura delle decisioni e riapertura aggiuntiva dei diversi livelli di istruzione e società.
Il carico di COVID-19 nei diversi scenari viene valutato in termini di ricoveri ospedalieri e di unità di terapia intensiva (ICU) e occupazione dei letti.
Documento in INGLESE Retrospective analysis of the Italian exit strategy from COVID-19 lockdown