Documento VV.F.
Linee Guida per incidenti che coinvolgono auto elettriche-ibride
“Rischi connessi ai più moderni sistemi di accumulo elettrochimico, predisposizione di specifiche linee guida finalizzate alla valutazione delle problematiche per i soccorritori nel caso di intervento con il coinvolgimento degli stessi sistemi di accumulo negli scenari incidentali e all’individuazione di specifiche procedure di intervento”.
La trattazione, in versione ancora non definitiva, vuole illustrare e informare sulle problematiche inerenti alla sicurezza elettrica nei sistemi di accumulo in generale, utilizzati in impianti FTV ed AUTOMOTIVE.
La presente trattazione, vuole illustrare e informare sulle problematiche inerenti alla sicurezza elettrica nei sistemi di accumulo in generale, utilizzati in impianti FTV ed AUTOMOTIVE. In particolare si vuole porre in risalto e definire alcune linee guida per poter eseguire le operazioni di soccorso in presenza dei suddetti sistemi, seguendo le normative di riferimento per quanto concerne il lavoro elettrico sotto tensione e fuori tensione. Viene dunque proposta una panoramica sui fattori di rischio che interessano direttamente il soccorritore, gli azionamenti elettrici ed i supporti energetici che l’operatore deve conoscere e saper riconoscere durante il proprio lavoro. Le stime di molti analisti indicano che nel giro di 20 anni, le vendite di auto elettriche e ibride, nel mondo supereranno il 50% delle auto vendute.
Dagli studi internazionali emerge che il problema principale in termini di rischio incendi per i veicoli elettrici risiede nel fenomeno del “thermal runaway”, cioè nel fatto che le batterie agli ioni di litio possono, in circostanze del tutto eccezionali, presentare un repentino ed inarrestabile incremento della temperatura, in una sorta di reazione a catena che porta alla rottura dell’equilibrio termico del sistema e alla distruzione completa delle batterie e della vettura.
Il flusso di ioni di litio da anodo a catodo (batteria in uso) oppure da catodo ad anodo (batteria in ricarica) può surriscaldare la batteria fino a far reagire l’elettrolita con altri elementi chimici presenti, aumentando ulteriormente la temperatura fino a produrre gas che, aumentando la pressione interna, producono ulteriore calore. In condizioni normali questo aumento della temperatura è tenuto sotto controllo, ma in condizioni estreme o in presenza di gravi difetti di fabbricazione può crearsi un effetto a catena che può portare all’incendio/esplosione della batteria ed alla produzione di fumo fuoriuscente dal pacco batterie. Dagli studi effettuati il problema principale risiederebbe in difetti di fabbricazione del separatore fra anodo e catodo, che deve evitare il verificarsi di cortocircuiti.
Oltre ai difetti di fabbricazione, l’abuso meccanico, quello elettrico e quello termico possono a loro volta innescare fenomeni di instabilità termica. Occorre comunque precisare che il thermal runaway è un problema che si presenta soltanto in condizioni estreme. Ad esempio Tesla precisa che il runaway potrebbe avvenire se le batterie sono conservate a più di 80°C per più di 24 ore, o a più di 150 °C per alcuni minuti, o se le batterie sono esposte a fiamma diretta.
La documentazione è composta da un documento generale – le Linee Guida – e da una serie di schede tecniche di approfondimento che, nel tempo, verranno integrate e ampliate.